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=='''Trama '''==
 
=='''Trama '''==
L’episodio ha inizio con Merlino, vestito da cavaliere di Camelot, che corre inseguito da un gruppo di predoni e che finisce in un vicolo cieco. Merlino sembra essere alla mercé dei banditi, ma si tratta di una trappola orchestrata da Artù. Dunque il re e i suoi cavalieri sbucano dal nulla e catturano i predoni. Agravaine fa notare ad Artù che il capo dei banditi non è chi vuol far credere di essere e che indossa lo stemma reale del Re di [[Caerleon]]. Artù dunque si affida ai consigli dello zio, che lo sprona a dare un atto di forza agli occhi degli altri regni, giustiziando Caerleon, che dalla morte di Uther ha continuato a saccheggiare con i suoi uomini sui possedimenti di Camelot. Merlino cerca di dissuadere l’amico dall’uccidere una persona a sangue freddo, ma alla fine questo decide che per il bene di Camelot deve uccidere Caerleon, restio ad accettare un trattato di pace tra il suo regno e Camelot. Artù ed il plotone, rientrano a Camelot. Qui Agravaine continua a manipolare l’inesperto re e stavolta lo convince che la sua relazione con Ginevra, una semplice serva, va spezzata, poiché agli occhi del suo popolo questo potrebbe portare disapprovo. Dunque, Artù, anche se con amarezza, si convince che lo zio ha ragione e, presentandosi a casa della ragazza, le dice chiaro e tondo che tra loro non può continuare. Ginevra capisce che le parole che Artù le dice non sono farina del suo sacco e gli ricorda che un re indipendente, come lui afferma di essere, non deve essere condizionato nelle sue scelte da niente e nessuno. Intanto, nel regno di Caerleon, la salma del re arriva alla Regina Annis, che, infuriata per la morte del marito, giura che Artù Pendragon e tutta Camelot pagherà per le sue azioni. Un messaggero porta a Camelot la notizia che l’esercito di Caerleon si sta muovendo verso Camelot e una guerra si prospetta alle porte. Nel mentre, Morgana fa visita alla Regina Annis, presentandosi in nome del suo padre adottivo [[Gorlois]], e le propone il suo aiuto per sbarazzarsi una volta e per tutte di Artù Pendragon. Artù e il suo esercito partono per il confine e si accampano pronti l’indomani per difendere Camelot dall’attacco incombente di Annis. Artù inizia a sentirsi in colpa per il fatto che la sua decisione di uccidere Caerleon lo ha portato a dover rischiare la vita dei suoi uomini e alla guerra nel suo regno. Merlino cerca di rassicurarlo dicendogli che ciò che ha fatto lo ha fatto per il bene del regno e perché non aveva altra scelta, ma Artù ben sa che ciò che sta accadendo poteva essere evitato e che un suo errore ha portato Camelot in pericolo. Così, nel bel cuore della notte, Artù abbandona furtivo la sua tenda dirigendosi verso l’accampamento nemico. Merlino, però se ne accorge e lo segue. Artù si mostra disarmato e si fa accompagnare dalle guardie alla tenda della Regina Annis. Questa, in preda all’ira, lo schiaffeggia e gli chiede perché mai sia venuto lì. Artù afferma di essere dispiaciuto per aver ucciso suo marito e riconosce il suo errore. Annis gli risponde che il suo dispiacere non gli riporterà indietro il suo re, ma Artù le propone di non spargere ulteriore sangue e di risolvere la contesa con un duello tra i loro due uomini più forti. Annis alla fine decide di acconsentire alla richiesta del giovane re e in caso di sua vittoria prenderà metà delle terre di Camelot. Artù e Merlino dunque tornano all’accampamento. Il giorno seguente, Artù decide di proporsi per il duello ed Annis pensa che possa essere una trappola. Morgana però le assicura che il giovane Pendragon combatterà e che lei farà in modo che questo non vinca. Agravaine, dunque, ruba la spada di Artù e la porta a Morgana, che tesse un incantesimo per far sì che la spada diventi d’ingombro ad Artù durante lo scontro. Prima dello scontro, Artù si confida con Merlino e gli consegna un anello, che in caso di sua morte Merlino dovrà consegnare a Ginevra con le sue scuse. Annis e Morgana scelgono un possente combattente, Derian, e gli raccomandano di non mostrare alcuna pietà. I due sfidanti scendono dunque in campo e il duello per le sorti della battaglia ha inizio. A scontro inoltrato, Morgana attiva l’incantesimo fatto alla spada ed Artù si trova in difficoltà. Merlino però fa in modo che il re si salvi e questo mette a terra il nemico, decidendo però di rendergli salva la vita. Annis si congratula con Artù e, stringendogli la mano, afferma che c’è qualcosa in lui che le dà speranza per un futuro migliore per tutti loro. Morgana va da Annis e si scusa per il fallimento, affermando che avranno altre opportunità per sbarazzarsi di Artù. Annis però non è delle stesse intenzioni e le dice di aver giudicato male Artù e che adesso ha deciso di porre la pace tra i loro regni. Morgana l’accusa di essere debole, ma Annis afferma di essere solo ragionevole e che piuttosto è lei ad essere consumata dall’odio. Morgana fa per andarsene, ma Annis la ferma dicendole che nonostante lei affermi di rappresentare Gorlois, assomiglia più ad Uther. Artù torna a Camelot e al suo ritorno trova un popolo esultante per il proprio re. Infine, Artù si confronta con Ginevra e le chiede scusa, rimangiandosi tutto ciò che le aveva detto. I due poi si scambiano un appassionato bacio.
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L’episodio ha inizio con Merlino, vestito da cavaliere di Camelot, che corre inseguito da un gruppo di predoni e che finisce in un vicolo cieco. Merlino sembra essere alla mercé dei banditi, ma si tratta di una trappola orchestrata da Artù. Dunque il re e i suoi cavalieri sbucano dal nulla e catturano i predoni. Agravaine fa notare ad Artù che il capo dei banditi non è chi vuol far credere di essere e che indossa lo stemma reale del Re di [[Caerleon]]. Artù dunque si affida ai consigli dello zio, che lo sprona a dare un atto di forza agli occhi degli altri regni, giustiziando Caerleon, che dalla morte di Uther ha continuato a saccheggiare con i suoi uomini sui possedimenti di Camelot. Merlino cerca di dissuadere l’amico dall’uccidere una persona a sangue freddo, ma alla fine questo decide che per il bene di Camelot deve uccidere Caerleon, restio ad accettare un trattato di pace tra il suo regno e Camelot. Artù ed il plotone, rientrano a Camelot. Qui Agravaine continua a manipolare l’inesperto re e stavolta lo convince che la sua relazione con Ginevra, una semplice serva, va spezzata, poiché agli occhi del suo popolo questo potrebbe portare disapprovo. Dunque, Artù, anche se con amarezza, si convince che lo zio ha ragione e, presentandosi a casa della ragazza, le dice chiaro e tondo che tra loro non può continuare. Ginevra capisce che le parole che Artù le dice non sono farina del suo sacco e gli ricorda che un re indipendente, come lui afferma di essere, non deve essere condizionato nelle sue scelte da niente e nessuno. Intanto, nel regno di Caerleon, la salma del re arriva alla Regina Annis, che, infuriata per la morte del marito, giura che Artù Pendragon e tutta Camelot pagherà per le sue azioni. Un messaggero porta a Camelot la notizia che l’esercito di Caerleon si sta muovendo verso Camelot e una guerra si prospetta alle porte. Nel mentre, Morgana fa visita alla Regina Annis, presentandosi in nome del suo padre adottivo Gorlois, e le propone il suo aiuto per sbarazzarsi una volta e per tutte di Artù Pendragon. Artù e il suo esercito partono per il confine e si accampano pronti l’indomani per difendere Camelot dall’attacco incombente di Annis. Artù inizia a sentirsi in colpa per il fatto che la sua decisione di uccidere Caerleon lo ha portato a dover rischiare la vita dei suoi uomini e alla guerra nel suo regno. Merlino cerca di rassicurarlo dicendogli che ciò che ha fatto lo ha fatto per il bene del regno e perché non aveva altra scelta, ma Artù ben sa che ciò che sta accadendo poteva essere evitato e che un suo errore ha portato Camelot in pericolo. Così, nel bel cuore della notte, Artù abbandona furtivo la sua tenda dirigendosi verso l’accampamento nemico. Merlino, però se ne accorge e lo segue. Artù si mostra disarmato e si fa accompagnare dalle guardie alla tenda della Regina Annis. Questa, in preda all’ira, lo schiaffeggia e gli chiede perché mai sia venuto lì. Artù afferma di essere dispiaciuto per aver ucciso suo marito e riconosce il suo errore. Annis gli risponde che il suo dispiacere non gli riporterà indietro il suo re, ma Artù le propone di non spargere ulteriore sangue e di risolvere la contesa con un duello tra i loro due uomini più forti. Annis alla fine decide di acconsentire alla richiesta del giovane re e in caso di sua vittoria prenderà metà delle terre di Camelot. Artù e Merlino dunque tornano all’accampamento. Il giorno seguente, Artù decide di proporsi per il duello ed Annis pensa che possa essere una trappola. Morgana però le assicura che il giovane Pendragon combatterà e che lei farà in modo che questo non vinca. Agravaine, dunque, ruba la spada di Artù e la porta a Morgana, che tesse un incantesimo per far sì che la spada diventi d’ingombro ad Artù durante lo scontro. Prima dello scontro, Artù si confida con Merlino e gli consegna un anello, che in caso di sua morte Merlino dovrà consegnare a Ginevra con le sue scuse. Annis e Morgana scelgono un possente combattente, Derian, e gli raccomandano di non mostrare alcuna pietà. I due sfidanti scendono dunque in campo e il duello per le sorti della battaglia ha inizio. A scontro inoltrato, Morgana attiva l’incantesimo fatto alla spada ed Artù si trova in difficoltà. Merlino però fa in modo che il re si salvi e questo mette a terra il nemico, decidendo però di rendergli salva la vita. Annis si congratula con Artù e, stringendogli la mano, afferma che c’è qualcosa in lui che le dà speranza per un futuro migliore per tutti loro. Morgana va da Annis e si scusa per il fallimento, affermando che avranno altre opportunità per sbarazzarsi di Artù. Annis però non è delle stesse intenzioni e le dice di aver giudicato male Artù e che adesso ha deciso di porre la pace tra i loro regni. Morgana l’accusa di essere debole, ma Annis afferma di essere solo ragionevole e che piuttosto è lei ad essere consumata dall’odio. Morgana fa per andarsene, ma Annis la ferma dicendole che nonostante lei affermi di rappresentare Gorlois, assomiglia più ad Uther. Artù torna a Camelot e al suo ritorno trova un popolo esultante per il proprio re. Infine, Artù si confronta con Ginevra e le chiede scusa, rimangiandosi tutto ciò che le aveva detto. I due poi si scambiano un appassionato bacio.
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==Attori:==
 
==Attori:==
 
*Colin Morgan - Merlino
 
*Colin Morgan - Merlino

Versione attuale delle 10:57, 4 gen 2013



Trama []

L’episodio ha inizio con Merlino, vestito da cavaliere di Camelot, che corre inseguito da un gruppo di predoni e che finisce in un vicolo cieco. Merlino sembra essere alla mercé dei banditi, ma si tratta di una trappola orchestrata da Artù. Dunque il re e i suoi cavalieri sbucano dal nulla e catturano i predoni. Agravaine fa notare ad Artù che il capo dei banditi non è chi vuol far credere di essere e che indossa lo stemma reale del Re di Caerleon. Artù dunque si affida ai consigli dello zio, che lo sprona a dare un atto di forza agli occhi degli altri regni, giustiziando Caerleon, che dalla morte di Uther ha continuato a saccheggiare con i suoi uomini sui possedimenti di Camelot. Merlino cerca di dissuadere l’amico dall’uccidere una persona a sangue freddo, ma alla fine questo decide che per il bene di Camelot deve uccidere Caerleon, restio ad accettare un trattato di pace tra il suo regno e Camelot. Artù ed il plotone, rientrano a Camelot. Qui Agravaine continua a manipolare l’inesperto re e stavolta lo convince che la sua relazione con Ginevra, una semplice serva, va spezzata, poiché agli occhi del suo popolo questo potrebbe portare disapprovo. Dunque, Artù, anche se con amarezza, si convince che lo zio ha ragione e, presentandosi a casa della ragazza, le dice chiaro e tondo che tra loro non può continuare. Ginevra capisce che le parole che Artù le dice non sono farina del suo sacco e gli ricorda che un re indipendente, come lui afferma di essere, non deve essere condizionato nelle sue scelte da niente e nessuno. Intanto, nel regno di Caerleon, la salma del re arriva alla Regina Annis, che, infuriata per la morte del marito, giura che Artù Pendragon e tutta Camelot pagherà per le sue azioni. Un messaggero porta a Camelot la notizia che l’esercito di Caerleon si sta muovendo verso Camelot e una guerra si prospetta alle porte. Nel mentre, Morgana fa visita alla Regina Annis, presentandosi in nome del suo padre adottivo Gorlois, e le propone il suo aiuto per sbarazzarsi una volta e per tutte di Artù Pendragon. Artù e il suo esercito partono per il confine e si accampano pronti l’indomani per difendere Camelot dall’attacco incombente di Annis. Artù inizia a sentirsi in colpa per il fatto che la sua decisione di uccidere Caerleon lo ha portato a dover rischiare la vita dei suoi uomini e alla guerra nel suo regno. Merlino cerca di rassicurarlo dicendogli che ciò che ha fatto lo ha fatto per il bene del regno e perché non aveva altra scelta, ma Artù ben sa che ciò che sta accadendo poteva essere evitato e che un suo errore ha portato Camelot in pericolo. Così, nel bel cuore della notte, Artù abbandona furtivo la sua tenda dirigendosi verso l’accampamento nemico. Merlino, però se ne accorge e lo segue. Artù si mostra disarmato e si fa accompagnare dalle guardie alla tenda della Regina Annis. Questa, in preda all’ira, lo schiaffeggia e gli chiede perché mai sia venuto lì. Artù afferma di essere dispiaciuto per aver ucciso suo marito e riconosce il suo errore. Annis gli risponde che il suo dispiacere non gli riporterà indietro il suo re, ma Artù le propone di non spargere ulteriore sangue e di risolvere la contesa con un duello tra i loro due uomini più forti. Annis alla fine decide di acconsentire alla richiesta del giovane re e in caso di sua vittoria prenderà metà delle terre di Camelot. Artù e Merlino dunque tornano all’accampamento. Il giorno seguente, Artù decide di proporsi per il duello ed Annis pensa che possa essere una trappola. Morgana però le assicura che il giovane Pendragon combatterà e che lei farà in modo che questo non vinca. Agravaine, dunque, ruba la spada di Artù e la porta a Morgana, che tesse un incantesimo per far sì che la spada diventi d’ingombro ad Artù durante lo scontro. Prima dello scontro, Artù si confida con Merlino e gli consegna un anello, che in caso di sua morte Merlino dovrà consegnare a Ginevra con le sue scuse. Annis e Morgana scelgono un possente combattente, Derian, e gli raccomandano di non mostrare alcuna pietà. I due sfidanti scendono dunque in campo e il duello per le sorti della battaglia ha inizio. A scontro inoltrato, Morgana attiva l’incantesimo fatto alla spada ed Artù si trova in difficoltà. Merlino però fa in modo che il re si salvi e questo mette a terra il nemico, decidendo però di rendergli salva la vita. Annis si congratula con Artù e, stringendogli la mano, afferma che c’è qualcosa in lui che le dà speranza per un futuro migliore per tutti loro. Morgana va da Annis e si scusa per il fallimento, affermando che avranno altre opportunità per sbarazzarsi di Artù. Annis però non è delle stesse intenzioni e le dice di aver giudicato male Artù e che adesso ha deciso di porre la pace tra i loro regni. Morgana l’accusa di essere debole, ma Annis afferma di essere solo ragionevole e che piuttosto è lei ad essere consumata dall’odio. Morgana fa per andarsene, ma Annis la ferma dicendole che nonostante lei affermi di rappresentare Gorlois, assomiglia più ad Uther. Artù torna a Camelot e al suo ritorno trova un popolo esultante per il proprio re. Infine, Artù si confronta con Ginevra e le chiede scusa, rimangiandosi tutto ciò che le aveva detto. I due poi si scambiano un appassionato bacio.

Attori:[]

  • Colin Morgan - Merlino
  • Brandeley James - Artù
  • Lindslay Ducan - Regina Annis
  • Richard Wilson - Gaius
  • Angel Coulby - Gwen
  • Katie McGath - Morgana Pendragon
  • Nathaniel Parker - Agravine

Il prossimo episodio:[]

Il servitore di due Padroni